Il generale Vannacci è riuscito a dire che il Sanremo Pride rappresenta un’ostentazione gratuita. Strano. Noi pensavamo che l’ostentazione fosse la sua carriera politica, le sue uscite da bar sport in divisa da eroe immaginario, e l’ossessione per corpi, vite e famiglie che non gli appartengono.
È curioso come chi accusa le persone LGBTQIA+ di propaganda sia sempre impegnato a rilasciare interviste su quanto ci trovi scomod3, rumoros3, troppo visibili. Quello che davvero dà fastidio non è l’ostentazione, ma la libertà. Non è il Pride, ma il fatto che non chiediamo più il permesso.
A Sanremo come in tutta Italia, i Pride si faranno. Perché ogni volta che ci dicono che “non è il luogo giusto”, noi capiamo di essere esattamente dove dobbiamo stare.
Kattivissimo Pride è la rubrica con le unghie fatte, la battuta pronta e zero peli sulla lingua. L’appuntamento più irriverente del Roma Pride che non chiede permesso: entra, commenta e si fa un selfie nel bagno della politica italiana.