Andrea Berardicurti

1957-2018

Wall of Pride - Andrea Berardicurti

1957-2018

Cosa si riesce a dire di qualcuno che non sia stato già detto o che non sia già noto?
Come si fa a parlare de La Karl e di Andrea senza essere ripetitivi e scontati?
La soluzione è spostare la descrizione sul piano personale.

Tutti, nella comunità lgbt e in parte anche fuori da essa, sanno che Andrea è stato (in ordine sparso, dettato dal sentimento di chi scrive): una drag queen una delle prime a Roma, la voce del Roma Pride, una cattivissima e tagliente selezionatrice degli avventori di Muccassassina, un attivista appassionato di diritti civili, un’anima politica fine e lucida del circolo del C. C. O. Mario Mieli, un avido amante del teatro per il quale ha scritto e organizzato spettacoli, un militante della prima ora nella lotta all’HIV/Aids, un organizzatore di manifestazioni orientate a scovare nuovi talenti drag in cui la scorza politica si coniugasse con la sensibilità artistica (indossare una parrucca, per lui, era innanzitutto un atto politico).

Ecco, tutto questo, soprattutto negli ultimi 3 anni è stato riportato infinite volte.
Forse, per una volta, sarebbe generoso anche raccontare anche un po’ del suo spazio privato.
Andrea odiava le feste (soprattutto Natale…), i ritardi e il freddo.
Ma amava l’estate, i gatti, i bignè di San Giuseppe (fritti…!!!!), il prosecco, l’Eurovision Song Contest e la sua libertà che, come ha detto qualcuno che l’ha conosciuto molto bene, è stata la sua più grande catena.

La Karl era una vecchia Regina, di quelle che forse incontri adesso solo in qualche bar o localino newyorchese non glamour, con le sopracciglia disegnate neanche una volta uguali, tacchi mai esagerati e lip-sync non perfetto.
Per LKDP, la realizzazione artistica passava non da questo ma dalla capacità di svegliare la coscienza politica dei suoi interlocutori.

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